Sarebbe
poco
gratificante
per
i
popoli,
a
cominciare
dagli
Enotri
nell'VIII
secolo
a.C.,
che
sono
penetrati
nelle
zone
interne
della
nostra
regione
seguendo
i
corsi
fluviali,
non
rimanere
colpiti
da
un
sito
che,
per
la
sua
conformazione
geologica
e
per
la
posizione
strategica,
consentiva
una
posizione
dominante
sulla
Valle
del
Basento,
e
fino
al
mare.
E
sarebbe
davvero,
al
dir
poco
strano,
che
Ferrandina
abbia
dovuto
aspettare,
per
millenni,
l'intuito
di
Federico
d'Aragona
per
nascere
nel
1494.
Massimo
rispetto
per
le
interpretazioni
date
in
antecedenza
alla
storia
di
Ferrandina
dagli
studiosi
che
ci
hanno
preceduto,
ma
ad
una
critica
storica
serena
appare
evidente
che
le
credute
certezze
vengono
incrinate
dai
fatti,
e
da
una
lettura
rigorosamente
scientifica
dei
documenti
di
indubbio
valore
che
abbiamo
ritrovato
nei
vari
archivi,
e
in
particolare
l'Archivio
di
Stato
di
Napoli,
che
avallano
la
nostra
tesi.
Siamo
convinti
che
non
è
stato
facile
avere
il
coraggio
di
presentare
una
nuova,
e
rivoluzionaria,
lettura
della
storia
di
Ferrandina,
che
avrebbe
certamente
contrastato
la
tradizione
popolare
che
vuole
identificare
il
castello
di
Uggiano
con
la
"Franatile
vecchia",
e
accettare
che
invece
è
Ferrandina
la
"Uggiano
vecchia".
Obelano
-
Uggiano
-
Ferrandina
sono
soltanto
le
variazioni
fonetiche
con
le
quali
viene
denominato
il
toponimo,
ma
tutte
stanno
ad
indicare,
sempre
e
solo,
il
medesimo
sito.
L'unica
colpa
che
si
può
attribuire
ai
nostri
antenati,
è
che
sono
stati
costretti,
per
necessità
geofisica
e
storica,
ad
una
continuità
insediativa
del
centro,
e
ad
incidere
con
i
vari
insediamenti
su
precedenti
presenze,
e
questo
ha
impedito,
e
riduce
tuttora,
le
possibilità
di
ricerca
archeologica,
e
accettare
la
conferma
dei
pochi,
ma
determinanti,
reperti
venuti
casualmente
alla
luce.
A
fermarsi,
per
esigenza
di
spazio,
al
periodo
bizantino,
tralasciando
un
altro
millennio
di
storia,
il
castello
di
Oblano
assume
le
caratteristiche
di
una
struttura
più
consistente
per
garantire
difesa
e
protezione
del
centro
abitato
di
Oblano,
che
rimaneva
l'unico
impedimento
all'avanzata
delle
bande
dei
saraceni.
Il
catepano
Basilio
Bojannes
nel
1018,
intento
ed
estendere
il
dominio
dell'impero
bizantino,
costruisce
la
città
di
Troia,
inizia
la
rinascita
di
Melfi
e
con
la
"Parva
Troia"
sulla
parte
dominante
della
cittadella,
rende
Oblano
un
caposaldo
bizantino,
che
cede
solo
nel
1068
a
Roberto
il
Guiscardo.
L'importanza
di
Uggiano
si
evidenzia
dalla
tassazione
focatica
del
1277,
nella
quale
risulta
la
quinta
università
di
Basilicata
con
404
fuochi,
cedendo
solo
a
Montepeloso,
Melfi,
Venosa
e
Potenza.
Non
è
possibile
sostenere
ancora
che
una
popolazione,
di
oltre
due
mila
abitanti,
abbia
potuto
trovare
collocazione
abitativa
sugli
scoscesi
pendii
intorno
al
castello
di
Uggiano.
E
neppure
si
può
accettate,
con
il
"mito"
del
terremoto
del
1456,
ed
è
noto
quanto
abbia
influito
il
vittimismo
delle
università
per
ottenere
aiuti
dal
re
di
Napoli,
che
una
popolazione
abbia
atteso
per
40
anni
una
nuova
ubicazione
abitativa.
E
pertanto
sosteniamo
con
fermezza
che
il
1494
è
solo
la
data
della
morte
di
re
Ferrante.
Federico
d'Aragona,
incoronato
re
nel
1497,
abbia
voluto
chiamare
con
il
nuovo
nome
di
Ferrandina
la
città,
che
Ferrante
aveva
voluto
incrementare,
per
pura
gratitudine
verso
il
re
Ferrante,
o
più
probabilmente
verso
Ferrendino,
morto
giovanissimo,
che
aveva
lasciato
aperta
la
strada
a
Federico
d'Aragona
di
impossessarsi
del
regno
e
dei
beni
dell'università.
La
conferma
si
ha
proprio
nel
1497,
quando
il
percettore
Jacobo
de
Januario
registra
la
tassa
dell'università
con
la
dicitura
"Ogiano
nomine
Ferrandina",
ma
rimane
solo
una
conferma
burocratica
dell'avvenuto
cambio
del
nome,
perché
la
certezza
dell'identità
di
Uggiano
con
Ferrandina
deriva
solo
dall'analisi
critica
dei
documenti
studiati.
Non
è
un
caso
che
la
nostra
opera,
in
cinque
volumi,
presentata
nel
1994,
in
occasione
del
V
Centenario
della
"presunta"
fondazione
di
Ferrandina,
sia
stata
dalla
giuria
ritenuta
meritevole,
per
la
saggistica,
del
"Premio
Letterario
Basilicata
1995".
Padre
Carlo
PALESTINA
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